domenica 15 aprile 2012

Recensione Sigma 50mm f/1.4 EX DG HSM


Sigma 50mm f/1.4 EX DG HSM
La vendetta del fratello povero
Da anni eravamo abituati a vedere gli obiettivi Sigma come l’alternativa economica agli obiettivi originali e se essi facevano del loro prezzo conveniente il maggiore punto di forza non sempre offrivano una qualità inferiore.
Da qualche anno le cose sono lentamente cambiate perché proprio Sigma ha dimostrato una vitalità inaspettata proprio alcuni campi un poco trascurati dai maggiori produttori: gli obiettivi fissi. In questo modo il piccolo produttore giapponese ha avuto la possibilità di presentare prodotti di nuova concezione che possono offrire prestazioni migliori dell’equivalente originale (che quando esiste è non di rado un progetto molto datato) senza bisogno di abbassare il prezzo.
Caso emblematico è proprio il 50mm f/1.4 DG EX HSM che si affaccia nell’affollato mondo dei cinquantini senza timori reverenziali nei confronti dei grandi marchi. Che si tratti di un obiettivo ambizioso lo si capisce già soltanto maneggiandolo: la poderosa lente frontale (occorrono filtri da 77mm) e la massiccia quantità di vetro utilizzata fanno presagire un grande impegno costruttivo e progettuale per offrire prestazioni ottiche elevate. Le dimensioni e il peso dell’obiettivo sono davvero notevoli ed eguagliano quasi quelle del Canon 50mm f/1.2 e questo è un fattore da tenere in considerazione. Di solito gli obiettivi fissi hanno infatti ingombri e peso abbastanza bassi e sono l’ideale per uscite leggere e discrete ma in questo caso non me la sento di dire che sia così. Il 50mm Sigma è molto più grosso dell’equivalente Canon e pesa il doppio si può dire. La tentazione di innestare il nuovo giocattolo per vedere quanto riesca a mantenere le promesse è dunque molto forte.





Autofocus
La prima cosa che si nota utilizzando il 50mm è che la messa a fuoco è di tipo HSM, con motore ultrasonico, e quindi silenziosissima e con funzione FTM che permette di mettere a fuoco manualmente in qualsiasi momento senza dover passare da AF a MF. La velocità di messa a fuoco è buona ma non eccezionale come ci si aspetterebbe. A discolpa del Sigma c’è da dire che la quantità di vetro da spostare è notevole e quindi le difficoltà nel realizzare un autofocus veloce sono notevoli. Anche i Canon più luminosi sotto questo aspetto infatti soffrono un poco. L’obiettivo durante la messa a fuoco non si allunga come fanno invece sia il Canon f/1.8 che la versione f/1.4, ma il vantaggio è soltanto apparente. L’obiettivo infatti non è un vero obiettivo con fuoco interno in quanto osservando la lente frontale ci si accorge che essa si sposta in avanti mettendo a fuoco a distanze ravvicinate. L’illusione di avere un obiettivo internal focus è quindi dovuto al fatto che la parte in movimento non arriva mai a sporgere oltre il bordo anteriore del barilotto.
Per quel che riguarda la precisione della messa a fuoco il discorso è molto complesso. Innanzitutto c’è da dire che la fama di Sigma per i problemi di autofocus è in questo caso meritatissima. Trovare un esemplare che funzioni bene senza bisogno di ricorrere all’assistenza è un’impresa non semplicissima. Basta leggersi le recensioni degli acquirenti su Amazon per rendersi conto che si hanno il 50% di probabilità di beccare un esemplare inutilizzabile in autofocus. Dopo aver tentato inutilmente la strada del nuovo ho deciso di affidarmi ad un esemplare già collaudato e l’ho preso usato sul forum www.canonclubitalia.com.
L’autofocus dell’esemplare in questione si è dimostrato tarato alla perfezione ma ha un comportamento diverso sui vari corpi macchina. Sulla mia 5D la messa a fuoco su soggetti molto distanti è inaffidabile, con frequenti errori ben visibili ai diaframmi più aperti. Su uno sfondo ad infinito e una luce da pomeriggio nuvoloso ha sbagliato quasi il 50% degli scatti utilizzando il solo punto centrale che è anche il più preciso. Nelle distanze brevi invece è infallibile e preciso. Sulla 40D il comportamento dell’autofocus è stato senza pecche in qualsiasi situazione.
La differenza si può probabilmente attribuire all’autofocus più datato e meno sofisticato sulla 5D. In ogni caso è un comportamento anomalo.
Nitidezza & co
Notevole punto di forza di questa lente al centro del fotogramma sorprende già con i diaframmi più aperti, specie su fotocamere con sensore ridotto. Io lo trovo utilizzabile senza nessun problema sin da f/1.4 con un miglioramento notevole a f/2 . A f/2.8 è una lama (praticamente su tutto il fotogramma per i sensori ridotti). Ovviamente a tutta apertura le foto mancano un poco di contrasto e le aberrazioni cromatiche sono ben visibili. Quest’ultime rimangono fino a diaframmi medi (diciamo f/5.6) quando l’obiettivo rasenta già il picco di nitidezza su tutto il fotogramma.
La resa cromatica è neutra, molto simile agli altri obiettivi Canon che ho. Lo sfocato è molto piacevole e pronunciatissimo ai diaframmi aperti, il che rende ancor più vitale avere una messa a fuoco che funzioni correttamente. Il numero e la forma delle lamelle fanno si che i punti di luce fuori fuoco siano sempre quanto più circolari possibili.
La vignettatura è molto ben visibile a tutta apertura (ma era prevedibile) diminuisce man mano che si chiude il diaframma. Io trovo che sia il difetto ottico più facilmente correggibile.
Nella foto un esempio della nitidezza a tutta apertura: un ritaglio al 100% di una ritratto scattato con EOS 40D.
 
Costruzione e dotazione
Come già accennato all’inizio la costruzione è di ottima qualità, i materiali utilizzati trasmettono sensazione di robustezza e cura. Tra l’altro pur essendo un obiettivo recente le ultime serie hanno già subito una variazione nella finitura superficiale delle plastiche che seguendo la tendenza di tutta la linea Sigma è ora liscia e non più simil-gommata come qualche anno fa. La finitura gommata era infatti di solito soggetta  ad un deterioramento abbastanza precoce che portava gli obiettivi della serie EX ad avere in breve tempo un aspetto più vissuto del dovuto con problemi non indifferenti in caso di rivendita.
La dotazione è completa e ricca come Sigma ci ha finora sempre abituati. L’obiettivo viene infatti venduto completo borsello imbottito di alta qualità e di paraluce.
Prezzo
In virtù delle prestazioni elevate di questa ottica Sigma ha potuto finalmente azzardare un prezzo di vendita anche superiore a quello degli obiettivi originali equivalenti. Se infatti il Canon EFR 50mm f/1.4 ha un costo di circa 350€ per aggiudicarsi un esemplare Sigma occorre sborsare circa 100€ in più. Se non fosse per la solita noiosissima storia dell’autofocus starato (risolvibile con un viaggetto in assistenza, che vorrà anche il vostro corpo macchina) mi sentirei di consigliarlo senza riserve.


domenica 2 ottobre 2011

Mini-Reportage gastronomico

Ovunque il panzerotto è ormai sinonimo di "calzone" e cioè impasto simile a quello della pizza chiuso a fagotto con all'interno pomodoro, mozzarella ed eventualemnte altro.
Non è così nel basso Salento, dove per panzerotto si intende un piatto a baste di patate, pane grattugiato, formaggio, uova, sale, pepe e prezzemolo, il tutto fritto in piccoli tocchetti dalle estremità affusolate.





Buon appetito!

domenica 15 maggio 2011

Habemus Rodinal

Avevo letto in giro per il web che fosse possibile sviluppare la pellicola Kodak BW400CN, creata per avere a disposizione un bianco e nero capace di essere sviluppato con il metodo riservato alle pellicole a colori, usando il celebre Rodinal, di cui si dice riesca a sviluppare anche le pietre.

La caduta della mia EOS 300V, ad opera della mia curiosissima gatta, mi ha dato l'occasione per verificare di persona questa teoria. All'interno del corpo macchina avevo un rullino di Kodak BW400CN, scaduto nel lontano 2006 ma tenuto in frigo per tutto il tempo, con ancora 20 fotogrammi residui su 36.
La caduta della macchina ha causato la rottura del gancio che tiene il dorso chiuso e quindi la pellicola ha preso luce. Questo non è un grosso problema con le EOS analogiche più recenti in quanto la macchinetta srotola l'interra pellicola appena questa viene caricata e riavvolge il rullino man mano che si scattano le foto. In questo modo i fotogrammi impressionati vengono già messi al riparo all'interno della cartuccia del rullino appena vengono scattati.

La combinazione per lo sviluppo da me scelta è stata questa:
Rodinal in diluizione 25 + 1 a temperatura 20 gradi per 8 minuti e 30 secondi, con agitazioni non troppo frequenti ma energiche.

Grande sorpresa nel estrarre la pellicola dalla tank, i fotogrammi c'erano!!!
Il risultato non è ottimale, e ci mancherebbe pure, perché la grana è molto evidente e il negativo è più denso del normale, con una tonalità sul marrone, però è utilizzabile per delle scansioni.
Probabilmente la stampa sarebbe un tantino difficoltosa.



domenica 24 aprile 2011

Venerdì Santo

Come ogni anno il Venerdì Santo a Gallipoli si svolge la processione dei membri delle varie confraternite.
Quest'anno ho avuto il privilegio di poter assistere alla vestizione, che si è tenuta a porte chiuse e questo ha fatto maturare in me l'idea di voler per la prima volta rappresentare ciò che ho visto senza sacrificare una parte importantissima: i colori.
Ho preferito però farne un elaborazione che potesse conciliare l'iperrealismo con l'atmosfera surreale del fumettato.


























martedì 1 marzo 2011

Se non puoi sconfiggerli, alleati con loro!

La cosa che fa imbestialire più spesso il paesaggista urbano secondo me è la costante e inopportuna presenza di automobili parcheggiate ovunque.
La città vecchia di Gallipoli è un esempio classico: nonostante le limitazioni al traffico tutte le vie e i frontespizi delle chiese più belle sono perennemente coperti da automobili parcheggiate.

A volte l'unica soluzione è sfruttare questo intoppo in modo creativo:

martedì 1 febbraio 2011

Gente che va...

...sotto la pioggia
...ignorando i segnali
 ...pensando ai fatti propri
 ...a prendere il treno
 ...in chiesa
 ...a suonare

domenica 30 gennaio 2011

Il bello del cattivo tempo

il tempo per una piccola uscita fotografica c'è ma la pioggia non vi molla? Perché non provarci lo stesso?
Con il brutto tempo potrebbero presentarsi occasioni insolite e comunque tutto l'ambiente avrà un aspetto differente da quello che si vede nella maggior parte delle foto.

Ugento (LE)