martedì 19 ottobre 2010

Voglia di Panorama

Il discorso delle panoramiche sarebbe molto lungo ma cercherò di semplificare quanto piu possibile.
Spesso si legge che per scattare delle panoramiche decenti sia necessario il cavalletto e una apposita testa panoramica. Premettendo che il cavalletto è sempre un grande aiuto e spesso l'unico modo per ottenere dei risultati perfetti,  io invece sono convinto che per le panoramiche, con un po' di pratica, se ne possa anche fare a meno.
L'importante è prendere un riferimento nell'inquadratura e poi seguirlo. In questo i punti di messa a fuoco sono particolarmente utili perchè ti offrono dei riferimenti disposti in modo simmetrico all'interno del mirino.
Per esempio io uso i punti suddetti per tenere l'orizzonte su un'altezza costante nel fotogramma ma non solo, li uso anche per calcolare la porzione di foto che deve sovrapporsi con il fotogramma precedente e con quello successivo per avere un'immagine finale senza buchi.
A tal fine basterà fare attenzione all'altezza dell'orizzonte rispetto al punto di messa a fuoco piu vicino e cercare di mantenere questa altezza invariata.
Per calcolare la sovrapposizione giusta invece uso i punti piu laterali disponibili e faccio sì, per esempio scattando la sequenza da unire da sinistra verso destra, che il punto laterale sinistro si trovi dove nella foto precedente c'era quello laterale destro.
Naturalmente molto da dipende dal modello di macchina che si sta usando.
La differenza tra la mia EOS 40D e la 5D, tanto per fare un esempio, è notevole in quanto sulla seconda i punti si trovano molto raggruppati al centro del mirino.

Un altro accorgimento che bisogna prendere è quello di mantenere costante l'esposizione perchè altrimenti i vari pezzi della panoramica avranno una luminosità differenti e riveleranno i punti in cui le varie foto sono state unite.
Una volta scattate le foto necessarie a riprendere tutta la porzione di paesaggio che ci interessa basterà darle in pasto a Photoshop.
Mi raccomando, è meglio mantenersi larghi perchè è preferibile avere un fotogramma di troppo che uno in meno, lo stesso discorso vale anche per l'altezza: bisogna sempre tener conto del fatto che ci sarà una bella parte di panoramica che andrà tagliata ed è bruttissimo trovarsi a tagliare parti che invece dovrebbero esserci solo perchè si è valutato male l'effetto finale.

Un consiglio frutto della mia esperienza personale: scattate le foto da unire in verticale anziché in orizzontale. Il perchè è presto spiegato. Si ricorre spesso alla unione di piu foto proprio perchè si vuole superare il limite della focale piu corta a disposizione. Ora se però di questa focale conserviamo il limite di campo inquadrato in verticale avremo solo una foto molto piu larga del normale ma alta comunque tanto quanto una singola foto ripresa con quell'obiettivo.
Un esempio per capirci meglio. Un 50mm su una fotocamera 35mm (full frame per gli amici digitali) coprirà un angolo di campo di 40 gradi in orizzontale e di 27 gradi in verticale. se noi uniremo una serie di scatti orizzontali in teoria in tale senso non avremo alcun limite e potremo coprire anche 360 gradi, tuttavia in verticale copriremo sempre e solo 27 gradi, salva necessità di ritagliare il panorama. Se invece scatteremo in verticale le foto da unire copriremo 40 gradi in tale senso, e il panorama finale sembrerà ripreso con un obiettivo dalla focale inferiore ad un 35mm.
Certo, saranno necessari piu scatti ma si coprirà un'area maggiore in altezza e si avrà un file finale con piu risoluzione.

Un esempio dell'ultima panoramica che ho fatto all'anfiteatro romano di Lecce: è l'unione di 13 foto scattate in verticale con 5D e 24-105mm che ha prodotto una panoramica di ben 52 megapixel finali.




Le ultime versioni di photoshop tra l'altro hanno facilitato molto l'unione dei fotogrammi prevedendo una specifica funzione dediacata a questa tecnica.
File -> Automatizza -> Photomerge. Ci sono le varie modalità di unione ma io trovo che quella automatica sia quasi sempre perfetta. Si seleziona tutti gli scatti che si vorranno unire e il programma farà il resto.
Alla fine non rimarrà che da ritagliare l'immagine ottenuto per eliminare le parti vuote e il panorama sarà fatto!

giovedì 14 ottobre 2010

Viaggio nella memoria

Nel Salento è presente una delle ultime ferrovie private (Le Ferrovie Sud Est) che ancora utilizza convogli a diesel degli anni 50.
Salire su questi treni, comunemente chiamati "littorine", è come tuffarsi nel passato. Il paesaggio durante il tragitto non aiuta certo a riportarci ai giorni nostri, anche perchè per percorrere una ventina di chilometri occorrono 30 minuti e un cambio in una stazione intermedia.
Eccovi il racconto fotografico di quel viaggio nel tempo, costato solo 1,90€!