Avevo letto in giro per il web che fosse possibile sviluppare la pellicola Kodak BW400CN, creata per avere a disposizione un bianco e nero capace di essere sviluppato con il metodo riservato alle pellicole a colori, usando il celebre Rodinal, di cui si dice riesca a sviluppare anche le pietre.
La caduta della mia EOS 300V, ad opera della mia curiosissima gatta, mi ha dato l'occasione per verificare di persona questa teoria. All'interno del corpo macchina avevo un rullino di Kodak BW400CN, scaduto nel lontano 2006 ma tenuto in frigo per tutto il tempo, con ancora 20 fotogrammi residui su 36.
La caduta della macchina ha causato la rottura del gancio che tiene il dorso chiuso e quindi la pellicola ha preso luce. Questo non è un grosso problema con le EOS analogiche più recenti in quanto la macchinetta srotola l'interra pellicola appena questa viene caricata e riavvolge il rullino man mano che si scattano le foto. In questo modo i fotogrammi impressionati vengono già messi al riparo all'interno della cartuccia del rullino appena vengono scattati.
La combinazione per lo sviluppo da me scelta è stata questa:
Rodinal in diluizione 25 + 1 a temperatura 20 gradi per 8 minuti e 30 secondi, con agitazioni non troppo frequenti ma energiche.
Grande sorpresa nel estrarre la pellicola dalla tank, i fotogrammi c'erano!!!
Il risultato non è ottimale, e ci mancherebbe pure, perché la grana è molto evidente e il negativo è più denso del normale, con una tonalità sul marrone, però è utilizzabile per delle scansioni.
Probabilmente la stampa sarebbe un tantino difficoltosa.